Sabato sera gelido a Milano. Temperature in picchiata con l’umore che rischia di fare un po’ la stessa fine. Con Enne avevamo deciso di fare qualcosa e di non lasciarci abbattare dal freddo polare, indossare calzamaglia e berretto di lana e affrontare il ghiaccio che imperversa sui marciapiedi meneghini.
Posto che l’aperitivo non ce lo avrebbe levato nessuno, rimaneva da capire cosa fare dopo. Cena anche no, forse un cinema, forse un cocktail con amici che non si vedono da un po’. Alla fine però ci siamo ritrovati al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia (entrata da via Olona e non da San Vittore – noi abbiamo fatto un giro pazzesco congelandoci tutti) per la mostra interattiva ‘Buon Appetito‘.
Va detto immediatamente che nonostante siamo molto giovani (o comunque lo sembriamo :)) il target della mostra non coincideva proprio per niente con la nostra età anagrafica. Hai voglia a sforzarti facendo finta di averne 20, ma arrivare ad avere al massimo 14 anni proprio non si può. La promessa dell’iniziativa, sponsorizzata da grandi marchi del ramo food come Gruppo Sanpellegrino, Buitoni, Nestlè, Perugina, Purina, Coop ed Electrolux, era quella di offrire a ragazzi e famiglie un’esperienza alla scoperta del cibo che mettesse al centro un’interazione con strumenti, video e giochi utili a far esplorare ai bambini e ai loro genitori il tema dell’alimentazione.
Approfondire aspetti tecnico-scientifici legati al cibo, alla relazione che questo può avere con il nostro corpo, analizzare le nostre abitudini alimentari e dare loro un senso, sia prettamente legato al piacere, sia invece, più profondamente legato all’immagine che abbiamo di noi stessi, così come ripensare in chiave gastronomica cultura e relazioni sociali è un lavoraccio che certo non si può esaurire nè all’interno di una mostra nè, tantomeno, in unico periodo della nostra vita.
‘Buon Appetito’ ha sicuramente delle chicche notevoli che presentano ai ragazzi e ai bambini più piccoli tematiche molto complesse sotto la luce di un’esperienza ludica utilizzando espedienti, simboli e immagini che possano catturare la loro attenzione e ‘passare’ un messaggio, se non forte, almeno chiaro.
Sabato sera la mostra era aperta gratuitamente dalle 18:30 alle 22:30 e il pubblico che ha approfittato dell’occasione (molto poco da quel che ho potuto constatare) era composto da bambini e ragazzi accompagnati dai loro genitori che hanno forse utilizzato lo spazio interattivo come parco giochi della serata. Credo che durante la settimana siano le scolaresche ad avere la meglio e la speranza è che la visita sia sempre accompagnata da una o più lezioni preventive sull’alimentazione e che, comunque, sia inserita in un percorso didattico più ampio. Da sola offre stimoli interessanti che non sono certa i bambini possano cogliere però a pieno nella loro serietà.
Tornando all’aspetto ludico: Enne e io non siamo decisamente quelli che si possono definire dei personaggi seri 🙂 Motivo per cui abbiamo diligentemente fatto la fila, quando ciò era richiesto, per provare TUTTE le ‘attrazioni’ della mostra. Qui qualche immagine a testimonianza del fatto che il mio è un approccio sempre e totalmente empirico alle cose e che prima di scrivere devo assolutamente testare ciò di cui andrò a parlare :).
Ah dimenticavo! Forse era a causa del fatto che si trattava di un’apertura straordinaria serale, ma ho trovato strano che a una mostra chiamata ‘Buon Appetito’ e dedicata a cibo e ad alimentazione il grande assente fosse proprio lui, il cibo. Non che ci dovessero essere bancarelle tipo mercato, ma un angolo dedicato a corsi di cucina per i più piccoli sarebbe stato decisamente adeguato e opportuno.
Un grande no all’allestimento, di per sè neanche troppo male, ma inserito in uno spazio, quello del Museo della Scienza, talmente troppo caratterizzato già di suo da perdersi totalmente e sembrare una cosa un po’ arraffazzonata.
La mostra interattiva Buon Appetito è visitabile fino al prossimo 24 giugno.