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10 libri che ho letto quando non avevano più hype

Gennaio 11, 2022

In quanto a letture, nel 2021 non mi sono posta un obiettivo numerico, ma ho deciso di controllare quali libri, negli anni, avessi messo in wishlist senza mai, però, leggerli. È come se avessi deciso di rendere sostenibili i miei desideri che furono cercando di chiudere dei cerchi. In questo il Kindle, va detto, mi è molto di aiuto: potendo scaricare un estratto prima di procedere con l’effettivo acquisto del titolo, mi consente di evitare sprechi, perlomeno economici.

Ecco quindi 10 titoli che ho letto (e apprezzato) nel 2021 quando ormai il loro hype (sempre che ne abbiano avuto) era sceso:

1. L’avversario – Emmanuele Carrère

Avevo già letto Limonov, amandolo molto, e sentito parlare altrettanto de L’Avversario, un libro-reportage che Carrère ha dedicato a un fatto di cronaca che all’inizio degli anni Novanta sconvolse la Francia quando Jean-Claude Romand uccise moglie e figli dopo aver finto, per una vita intera (letteralmente), una vita (appunto) che non aveva. Con Jean-Claude Carrère intrattiene per anni un rapporto epistolare, facendo diventare questo caso una vera e propria ossessione.

Parlare di capolavoro quando si tratta della narrazione di una tragedia mi fa sempre sentire inopportuna, ma questo libro è stupendo.

2. I Middlestein – Jami Attenbergh

Un romanzo sulla famiglia, una di quelle un po’ incasinate anche quando all’apparenza non sembra che lo sia.

Il libro viene presentato come ” a tratti divertente”, ma onestamente di ilare ci ho trovato poco. Mi è però molto piaciuto: non è una lettura pesante e permette qualche breve riflessione sulle dinamiche che spesso si instaurano in famiglia, con automatismi ai quali sarebbe bene prestare attenzione (a meno di non voler finire come i Middlestein).

3. Le luci nelle case degli altri – Chiara Gamberale

Avevo in mente di leggere questo romanzo della Gamberale dal 2014 (!) quando ho trascorso un weekend a Zurigo. Passeggiando un sabato pomeriggio ormai invernale tra le strade della città, piano piano le luci si accendevano. Erano le luci delle case degli altri, pensavo. E la mia wishlist di Amazon mi ricorda di aver messo il libro in elenco proprio al ritorno da quel weekend. Ci sono voluti 7 anni perché finalmente lo leggessi.

È un libro a incastro: la storia di un personaggio si lega a quella di un altro. La casa dell’uno è nido per qualcun altro e così via. È un romanzo malinconico e delicato. Vorrei averlo letto prima quando forse lo avrei apprezzato (un po’) di più.

4. Smeraldi a colazione – Marta Marzotto

Ho forse già scritto da qualche parte che una delle mie passioni letterarie è quelle delle biografie/autobiografie. Avevo voglia di una lettura leggera e di spiare dal buco della serratura della vita di qualcuno che pensavo di conoscere e invece no.

Nella wishlist ho così scovato “Smeraldi a colazione”, il libro che racconta la vita di Marta Marzotto e che la stessa Marta ha scritto con l’aiuto di Laura Laurenzi. Buona parte della narrazione si concentra sulla storia d’amore, romantica e controversa allo stesso tempo, che Marta visse con Renato Guttuso. Viene ovviamente fornita anche la sua versione dei fatti di quel che successe alla fine della vita di Guttuso e subito dopo, scandali, pettegolezzi e cadute di stile compresi.

L’insegnamento che mi porto a casa è che i gioielli si indossano di giorno – e non di sera – affinché splendano di più e anche che se avessi metà della consapevole leggerezza che la Marzotto ha avuto la forza di avere (nonostante tutto) sarei una donna felice il doppio.

5. Quello che si vede da qui – Mariana Leky

Qui, lo ammetto, baro. Questo libro infatti non era in nessuna delle mie wishlist, ma in quella di uno dei librai della Feltrinelli che lo consigliava appassionatamente. Mi piace leggere a scatola chiusa quindi l’ho preso poco prima di partire per il mare, l’estate scorsa.

Ricordo, un pomeriggio in spiaggia, di aver sperato che mia figlia, addormentata sul lettino a fianco, si svegliasse quanto più tardi possibile per poterlo leggere tutto. Subito. Non posso definirlo “il libro più bello che abbia letto negli ultimi tempi”, ma è sicuramente quello che mi ha fatto sentire meglio.

È una favola, realistica, per adulti. Con tutti gli ingredienti che servono a una favola: il realismo, la magia, l’amore, l’odio, un luogo incantato, un desiderio e l’ostacolo per arrivarci.

6. Domani nella battaglia pensa a me – Javier Marías

Qualcuno (non ricordo chi) su Twitter ha scritto che invidiava chi questo libro ancora non lo aveva letto, perché lo avrebbe potuto fare per la prima volta, meravigliandosi della sua perfezione. Dopo averlo letto per la prima volta anche io, non posso che dirmi d’accordo.

È la storia di Victor che conosce Marta proprio poche ore prima che lei muoia, tra le sue braccia, inaspettatamente. Nessuno sa di lui, nessuno sa che era lui con lei nel momento più brutto. Potrebbe dimenticare quel che è successo oppure raccontarlo. E invece decide di percorrere una strada complicata e rischiosa, cercando di conoscere Marta e la sua famiglia senza rivelarsi.

Più che raccontare una storia, il romanzo sviscera pensieri ed emozioni che nemmeno si sapeva di avere (Victor, in primis, e chi legge, soprattutto). Un viaggio introspettivo che fa del verso shakespeariano il suo claim.

7. Montedidio – Erri De Luca

Per me vale la regola che Erri De Luca vada preso a piccole dosi. Ogni volta che leggo un suo libro, infatti, è come se mi staccassi da me stessa, dalla mia vita, da quello che sento e venissi completamente immersa nella storia che sto seguendo. Emotivamente è un processo parecchio “forte”.

Montedidio è il nome di un quartiere di Napoli e la storia è quella di un ragazzo di 13 anni che sta imparando un mestiere e che nello stesso tempo imparerà l’amore, l’assenza e la magia.

8. Kim-Ji Young, nata nel 1982 – Nam-Joo Cho

In Corea (del Sud) vive Kim-Ji Young, una donna che ha la mia età (quasi esattamente) e che conduce un’esistenza che potrebbe essere molto vicina alla mia se solo non si svolgesse lontano da qui.

In Corea vigono regole sociali diverse che penalizzano moltissimo le donne, tanto nella sfera privata quanto, particolarmente, in quella professionale.

Il libro non è particolarmente avvincente, ma serve solo a spiegare quali sono i meccanismi (di genere, economici ed educativi) coreani. Per farlo si ripercorrono le tappe (a mo’ di cliché) della vita di una donna, dall’infanzia all’età adulta.

9. In un milione di piccoli pezzi – James Frey

Decisamente la mia crush letteraria del 2021. James Frey racconta il proprio percorso di disintossicazione da alcool e droga avvenuto quando aveva 23 anni dopo oltre 10 anni di abuso di sostanze e un’esistenza ormai ridotta allo zero.

È un libro potentissimo e poco importa che nel tempo sia emerso che alcuni dei fatti raccontati non corrispondessero alla realtà delle cose.

10. La settimana bianca – Emmanuel Carrère

Prima che Carrère scegliesse di iniziare a scrivere di storie e persone “vere” (vedi L’Avversario, per esempio), consegna alla storia della letteratura quello che viene considerato IL suo romanzo capolavoro. Angosciante, malinconico, nostalgico, tragico: è tutto questo e molto di più.

Non credo lo rileggerò per il timore di provare ancora quel senso di smarrimento e di oppressione che mi fa però dire che è un libro sublime.

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Categoria: Libri Tag: ci piace culturale, cultura, libri

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