Fin da quando ero adolescente c’è sempre stato qualcuno che mi ha presa per cogliona. Il che, nel mio limitato vocabolario, significa che, in qualche modo, mi ha sottovalutata. Non ho mai ben capito perchè questa cosa succedesse e dopo un po’ ho smesso di chiedermelo: accorgersi che chi mi stava di fronte stava prendendo un abbaglio mi ha sempre divertita moltissimo, soprattutto nel momento in cui costui o costei veniva dalla sottoscritta più o meno ironicamente sbugiardato.
Finchè mi è successo nella vita privata ho pensato che fosse un po’ colpa mia: mi apro troppo o troppo poco, parlo poco o parlo troppo, faccio la strana o mi limito a stare lì tranquilla-tranquilla.. insomma ho pensato che fosse tutta una questione di cattiva di comunicazione da parte mia. Solo che poi questa cosa ha cominciato a succedermi anche sul lavoro e dopo attente e approfondite analisi mi sono resa conto che quella che sono sul lavoro sono anche nella vita di tutti i giorni: mi prendo molto poco sul serio (è il segreto per non rimanere schiacciata dall’ansia e dalle responsabilità), cerco di essere sempre estremamente sincera (cosa che non è che venga esattamente apprezzata) e mi aspetto lo stesso dagli altri, mi piace ascoltare ciò che gli altri hanno da dire e quando è opportuno amo dire la mia. Non sono ovviamente priva di difetti, ma mi sento di dire che una bugia la riconosco a metri di distanza, che ho una spiccata predisposizione a riconoscere chi mi prende per il culo e che se una cosa non mi convince sono in grado di usare tutti i miei mezzi per scoprire cosa c’è sotto. Questo non vuol dire necessariamente che ogni volta che succede una cosa del genere io pianti dei casini o sia così plateale nel dire al mio interlocutore che ha sbagliato mossa. Non che non ne abbia voglia tutte le volte, è solo che la maggior parte delle volte non ne vale la pena.
Perdo continuamente fiducia nelle persone ed è un’abitudine alla quale non mi abituerò mai. Questa fiducia (nel genere umano) la riconquisto subito dopo: voglio continuare a credere che là fuori ci siano più persone dalle quale aspettarsi quel che vorrei. Poi passano anche mesi senza che io trovi un minimo spiraglio di speranza in merito, ma la cosa mi preoccupa sempre molto poco: mi faccio bastare quel che ho e certo la fantasia per tenere occupata questa testa è una cosa che non mi manca.
Questo post, assolutamente off topic, arriva dopo che ieri ho ricevuto una mail che se nell’oggetto ci fosse stato scritto “Raffa, ti sto facendo una supercazzola” io sarei stata più contenta, non fosse altro che per la sincerità. Chi ha scritto quella mail, così come tante altre persone che nel corso del tempo non hanno più ricevuto attenzioni o risposte da parte mia, pensa di avermela fatta, convinto di essere furbo e che sia proprio la furbizia il motore per andare avanti, per schiacciare delicatamente gli altri. Solo che se si ferma a fare due conti la somma è 0. Ora se mi fermo a fare due conti io la somma non è 100, ma non è 0. Fosse anche solo 1, chi è il coglione?