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IKEA e RiSorsa acqua

Luglio 9, 2012

Quando inizi a pensare che l’acqua non la consumi solo quando la bevi, quando, chessò, ti fai la doccia, lavi i piatti o bagni le piante, beh allora la situazione si fa intricata. Diciamo che l’acqua, anche quando non la vedi scorrere davanti ai tuoi occhi, fa parte della tua vita, sempre. Soprattutto quando fai la spesa.

Che fare la spesa fosse un atto politico e sociale ormai l’avevamo capito. Non mi addentro nell’argomento perche’ sarebbe necessario essere competenti e conoscere a fondo le conseguenze delle proprie scelte alimentari.
E’ giusto dire però che il come la spesa viene fatta assume anche e soprattutto un peso ecologico. Sapere che l’acquisto di arachidi, per esempio, ha un impatto (o impronta) idrico non indifferente, rende le nostre scelte più consapevoli e forse, per il futuro, più ponderate.
L’altro giorno in una delle mie frequenti visite all’IKEA per spillare l’acqua che consumo sulla mia tavola, mi è stato consegnato il kit della foto qui sotto.

Un piccolo bloc notes per la spesa (e una mitica matitina IKEA) che ha il pregio di indicare per ciascun cibo la sua impronta idrica vale a dire la quantita’ di acqua (litri per kg) che viene consumata lungo la filiera produttiva di quel determinato prodotto. I dati riportati sul libricino sono stati calcolati dall’Istituto di Educazione per l’Acqua dell’UNESCO (UNESCO-IHE).

Le scoperte che si fanno sono al limite del sorprendente… Per esempio:

  • per la carne di pollo viene consumata, lungo l’intera filiera produttiva, un quantitativo d’acqua pari a 3.900 litri/kg;
  • va meglio quando si parla di tacchino, 1.770 litri/kg, e peggio per quella di pecora, 6.100 litri/kg;
  • alla carne di manzo va l’Oscar per essere la più dispendiosa: si calcola, infatti, un consumo di acqua virtuale (impronta idrica) pari a 15.000 litri per chilogrammo;
  • maglia nera per il cioccolato (sic) che ha il difetto di aver bisogno di ben 24.000 litri di acqua per chilogrammo prodotto;
  • le cose vanno invece meglio quando si parla di (certa) frutta e verdura: 280 litri/kg per le fragole; 160 litri/kg per l’anguria e 230 per la zucca. Male invece le prugne (3.000 litri/kg) e le olive (4.400 litri/kg);
  • consoliamoci con le patate che ne consumano solo 250 al kg e mettiamoci le mani nei capelli per le uova che consumano 200 litri cadauno.

Un applauso all’IKEA che sforna SEMPRE idee e iniziative che valgono.

P.S. Il bloc notes del kit è stato realizzato riciclando i cataloghi IKEA che sono stati restituiti nell’ottobre 2010. Il processo di riciclo non ha comportato nessuna fase di disinchiostrazione.


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Categoria: Food Tag: acqua, acqua virtuale, ecosostenibilità, ikea, impatto idrico, impronta idrica, riciclo, risorsa acqua

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Mi chiamo Raffaella Amoroso, vivo e lavoro a Milano dove mi occupo di digital marketing come freelance.

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