Primo giorno di inverno. E a Milano si sente, eccome! Freddo, freddissimo e una gran voglia di starsene a casa, magari con un camino acceso e sicuramente con un libro aperto tra le mani. Invece no: dato che il camino non ce l’ho (il libro in realtà sì, ma lo aprirò il 26 dicembre) e visto che non è ancora venuto il momento di rilassarsi completamente e di lasciarsi alle spalle, per un po’ di sano riposo, questo vorticoso autunno, ho indossato stivalazzi e piumino e ho affrontato il gelo cittadino.
Ma stamattina una piccola pausa me la sono voluta concedere comunque e sono tornata là, nel piccolo paradiso che Milano nasconde tra le vie più mondane che si conoscano. Ebbene sì, sono tornata al Four Seasons! L’avevo detto e me l’ero ripromessa: un luogo così bello e accogliente non poteva essere relegato a una singola fugace visita. Così, complice la gentilezza e la disponibilità del direttore, il sig. Finizzola, persona amabile e completamente fuori dagli standard a cui noi milanesi siamo purtroppo troppo spesso abituati, sono tornata per fare la sua conoscenza, prima di tutto, e poi, già che c’ero, anche per provare la colazione dell’albergo, disponibile sia per i clienti dell’hotel, sia per chiunque ne abbia voglia.
Scriverò una recensione dettagliata sulle meraviglie che allietano le colazioni dei fortunati che decidono di farla lì per The Breakfast Review e ne darò sicuramente notizia anche qui.
Intanto pubblico qualche foto scattata stamattina. Questa qui sotto è l’immagine di uno dei 3 affreschi, originali del 1200, che campeggiano nella hall dell’albergo. Un altro, altrettanto bello, trova invece posto nel foyer, già delizioso di suo.
Queste invece sono alcune anticipazioni sulla colazione. La prima è una foto scattata al buffet, la seconda invece è parte del tavolo apparecchiato per una colazione continentale tipo.
E questa sono io: gonfia di mal di testa e con il freddo nelle ossa, ma felice! Perchè la cosa migliore della colazione al Four Seasons, oltre al cibo, sono i sorrisi, la gentilezza e l’ospitalità di chiunque sia lì dentro, dal personale, ai clienti stessi.
E, si sa, sorriso e cortesia sono contagiosi.
Tutte le foto sono di Nicola Padovani