Cosa ho imparato con il pilates? Se rispondessi niente sarei molto sincera, ma anche molto superficiale. In 32 anni di vita credo di aver provato un po’ tutti gli sport. Per varie ragioni: la prima è perché mi sono sempre annoiata molto facilmente; la seconda, più fondata, è che non ho mai eccelso in nessuno. Fatta eccezione per il tennis dove me la cavavo, gli altri sport mi hanno sempre attraversata come un fulmine e io li ho sempre interpretati alla mia maniera. Come dimenticare i due anni di pallavolo passati SEMPRE in panchina? Eppure ad allenarmi ci andavo e alle partite anche. Spesso però me la filavo prima della fine sperando che l’arbitro non se ne accorgesse: il mio sabato sera sarebbe stato più divertente altrove.
Per 7 anni sono andata in snowboard: divertentissimo, non ero certo la più brava del gruppo, e devo ammettere che le pause in baita per il pranzo o per la cioccolata con la panna erano i miei momenti preferiti della giornata sulla neve. Che non lo pratico più da 10 anni vi dà qualche segnale? A me molti.
A Milano ho scoperto le gioie e i salassi delle palestre nonché la mia totale incapacità ad andarci regolarmente per più di un mese di fila. Poi è venuta la piscina alle 7:30 del mattino (6 mesi) e poi è arrivato il pilates. Lungi dall’essere un’attività culturalmente elevante mi è stata sicuramente utile per capire tre cose:
1) sono capace di frequentare con assiduità (relativamente ai miei standard, ovvio) un corso: cerco di andarci sempre (frequento una volta la settimana, il martedì sera) e di saltare solo per cause di forza maggiore (febbre, appuntamenti di lavoro non anticipabili o posticipabili);
2) l’allenamento porta miglioramento: sembrerà una banalità, ma se è vero che durante la prima (e la seconda, e la terza e la quarta) lezione di pilates quell’esercizio malefico con le gambe all’insù proprio non riuscivo a farlo, adesso che mi sento così sciolta nell’eseguirlo penso che un buon allenamento serva sempre e per qualsiasi cosa. Non ho ormai più da un po’ l’illusione di essere ‘già imparata’ a sufficienza riguardo qualcosa, ma con il pilates questa consapevolezza si è rafforzata;
3) posso stare in silenzio in mezzo ad altra gente e non sentirmi fuori posto: i miei compagni di corso (siamo solo in 4) e la mia insegnante sono simpatici, molto. Con loro mi sento a mio agio ed è per questo che spesso non sento il bisogno di parlare, ma solo di ascoltare, fare i miei esercizi e perdermi nei miei pensieri che, una volta tanto, si staccano completamente dalla quotidianità.
Per ora il pilates sono sicura mi abbia insegnato queste tre cose. Stasera ricominciano le lezioni dopo la pausa natalizia: che possa imparare ancora qualcosa?