Riesci a pensare a qualcosa di più rassicurante di un vecchio film in bianco e nero o di un romanzo ambientato nei posti in cui sei cresciuta, ma contestualizzato qualche decennio fa?
Sono stati loro i protagonisti del mio aprile, un mese difficile che adesso vorrei poter dimenticare, ma che nello stesso tempo so per certo che un giorno mi sarà utile ricordarlo.
I libri sono stati più dei film negli ultimi 30 giorni, perché nella mia continua ricerca di rassicurazioni mi sono buttata più che altro su vecchie serie TV e su una nuova, House of Cards.
Iniziamo quindi dai film:
Una sposa per due (di Henry Levin) – eccolo qui il film in bianco e nero tanto rassicurante. Guardandolo, un pomeriggio di qualche giorno fa, ho provato un sacco di nostalgia per gli anni dell’università, quando mi sparavo vecchi film con la scusa dello studio. La protagonista di questa commedia super leggera e divertente è Sandra Dee che conoscerai se non altro perché viene citata in una famosissima scena di Grease. Tra il voler educare il proprio marito proprio come un cagnolino e l’inventarsi un amante per risvegliare nel proprio consorte passione, ma anche semplice interesse, mi convinco sempre di più che le commedie di un certo periodo storico sapessero parlare dell’amore e dei rapporti in modo molto più sincero di quanto si faccia oggi.
Consigliato per le domeniche di pioggia da passare sul divano, tra libri, riviste e, appunto, vecchi film.
Gigolò per caso (di John Turturro) – sono tornata al cinema e ci sono tornata, per la prima volta nella mia vita, da sola. Ho scelto un pomeriggio di pioggia (dentro e fuori), una sala vicino a casa e un film che non mi sarei persa per niente al mondo. Ne ho già parlato qui: Woody Allen per me è una religione a cui credo ciecamente. In questi giorni su Facebook ne ho lette di tutti colori: “è un filmetto”, “macché ridere, fa piangere” ecc. Beh, io non mi curo di loro, guardo, passo e applaudisco.
Il film è stato scritto da Turturro (di cui io sono fan.. anni fa andai a vederlo anche in teatro: tanto surreale, quanto ipnotico), ma se ci fosse stato scritto Woody Allen sarebbe comunque stato credibile. Si parla di relazioni, sentimenti, si fa dell’ironia sul mondo ebraico (ironia che io adoro) e si torna a far recitare il buon vecchio Woody. Alleggerisce il cuore, senza essere demenziale. Un grazie sentito anche ai genitori di Vanessa Paradis che non l’hanno portata al dentista quando era bambina (deduco), cosa che mi permette di avere qualcosa in comune con lei (non si chiama Johnny).
Libri:
Ho terminato La Quinta Onda, di cui avevo già scritto qui: aspetto ora di trovare un altro libro a ispirazione ‘fantasy’ che mi piaccia quanto questo. Ammesso che esista, ovviamente.
Qualche mese fa ero a cena con un gruppo di amiche e a un certo punto finiamo a parlare di libri (che brave siamo?). Simona mi parla di Andrea Vitali, uno scrittore di Bellano, paese del lago di Como, che pare produrre delle vere e proprie meraviglie. Comincio a informarmi, scopro di essere una delle poche a non conoscerlo e un giorno, prima di andare a teatro, entro in libreria e un po’ a caso acquisto Un amore di zitella. Lo inizio a leggere il giorno di Pasqua, in un periodo questo che fa del titolo una specie di profezia. L’ho divorato: in una Bellano degli anni Sessanta si consumano le vicende di un gruppo di personaggi che, credi a una comasca, non possono che essere nati e vissuti sulle sponde del lago di Como. Il libro si legge in fretta e benissimo: i capitoli sono brevi, la scrittura chiara e l’immedesimazione garantita.
Il giorno dopo già stavo sfogliando (e amando) Una finestra vistalago. Vitali crea dei piccoli grandi quadri di fantastica realtà. Nella mia wish list entrano di diritto tutti gli altri suoi romanzi. Se l’atmosfera rimane fedele a se stessa e se i personaggi continuano a essere degli scrigni di luoghi comuni ed emozioni uniche, allora non potranno far altro che piacermi.
Questo è un periodo in cui l’amore sembra voltarmi le spalle, ma io non gli voglio dare la soddisfazione di deludermi. Così avevo tre libri tra cui scegliere e ho optato per quello che mi sembrava il più romantico, leggero e positivo di tutti, Gli ingredienti segreti dell’amore. Dopo aver letto Una sera a Parigi mi sono incuriosita e ho preso anche il romanzo precedente di Nicolas Barreau. Leggerlo significa immergersi in un’atmosfera che profuma di primavera (anche se le vicende sono ambientate in inverno) e convincersi che superato il bivio e fatta quell’angosciosa curva a gomito un meraviglioso futuro può attendermi. Può un libro rimettere in sesto la tue prospettive? Succede ad Aurèlie, la protagonista del romanzo, e forse sta succedendo anche a me.