Ciao, ciao vita social(e). Venerdi scorso ti ho lasciata a Milano a poltrire mentre io in piedi dalle 4:30 del mattino salutavo con un certo sollievo quella fastidiosa cappa afosa che già teneva la città nella sua morsa infernale.
Ciao, ciao vita social(e) che quest’anno mi hai divertita, annoiata, stressata, fatto conoscere persone meravigliose e altre di cui avrei fatto anche a meno, che mi hai portato fortuna e sfortuna, che mi hai fatto capire che i gruppetti da liceo ci saranno finché morte non ci separi e che io tanta strana, lontana, partecipe, ma infastidita da queste relazioni ero allora tanto lo sono adesso.
Ciao, ciao vita social(e), ti lascio a Milano per un mese e poco più tu che già ora preoccupata che noialtri perdiamo interesse nei tuoi confronti ti porti già avanti e metti le basi per l’anno che verrà che inizia in settembre, come a scuola.
Tu che sei un po’ la nostalgica del gruppo che fa i compiti delle vacanze il giorno dopo la fine della scuola, che compra il diario il 20 giugno e che ha già temperato le matite il 15 di agosto.
Ti lascio per un mese, vita social(e), per la tua acerrima nemica a cui piaccio struccata, con la pelle lentigginosa, i capelli sconvolti più del solito e un costume che forse non mi potrei più permettere, ma qui ce ne si frega. Ti lascio per chi se mi sente parlare di hashtag pensa che sia poliglotta, per chi crede nella religione della birretta ghiacciata delle otto di sera sempre e comunque e ti lascio per dimenticarmi di qualcuno e per potermene ricordare quando tornerò.
Vita social(e) chissà se ti ricorderai di me in settembre o sarai come quel fidanzato da liceo che in giugno alza le mani al grido di “è estate, mi voglio divertire”, sparendo, ma quando fa il suo ingresso in classe il primo giorno del nuovo anno scolastico ti rendi finalmente conto di quanto tu l’avessi sopravvalutato.
Ciao, ciao vita social(e), stasera la birretta ghiacciata la dedico a te. O forse no.