Tu credi nel destino? Io solo se mi conviene. E a questo giro me lo faccio convenire. Poco più di un mese fa mi veniva data la possibilità di usufruire gratuitamente di uno spazio di coworking in uno degli spazi più piacevoli, innovativi e ‘avanti’ che Milano possa ora vantare. Il posto si chiama Open – More than books ed è una libreria, una caffetteria, ma anche uno spazio aperto dove poter lavorare, chiacchierare, leggere, studiare e poi, dalle 19, fare l’aperitivo, ma è anche un coworking in piena regola con scrivanie condivise e non, sale riunioni e quant’altro si possa aver bisogno mentre si lavora.
Comunque… La prima risposta alla proposta di poter usufruire di una scrivania in coworking è stata negativa. Il mio ufficio ce l’avevo (peraltro molto vicino a Open) e mi faceva piacere continuare a lavorare lì, tra le mie cose, le mie persone e le mie abitudini. Poi non so bene cosa sia scattato: ho ricevuto una seconda volta (forse per sbaglio) la stessa proposta e, a differenza della prima, ho detto di sì. Me lo ricordo: ero sul 9, stavo andando in Porta Venezia e leggendo la mail ho pensato “Perché no? Forse mi conviene farlo”. Sono quelle scelte che non sai perché fai, ma che col senno di poi ti ringrazi con tutto il cuore di aver fatto.
Proprio nella settimana della Design Week, quella in cui il progetto #open4bloggers prendeva il via, la mia vita è stata completamente sconvolta. Mi sono trovata in una casa improvvisamente più spaziosa, senza un ufficio e con la vaga sensazione che avrei dovuto, nolente, cambiare tutto. E quindi avere un posto in cui poter andare, a lavorare sì, ma circondata dalle amiche e che mi facesse staccare corpo e mente dalla mini-casa è stato a dir poco provvidenziale.
Ed è sempre grazie a Open, sempre nell’ambito del progetto #open4bloggers, che sabato scorso sono stata a Torino, al Salone del Libro, a presentare il blog (a una classe di adolescenti, ndr).
Questa volta il destino un po’ è stato bastardo e un po’ no. E il bicchiere è sempre più bello (e più gustoso) mezzo pieno.