
Mentre leggo “Roe e il segreto di Overville” di Daniele Giannazzo
La mia breve storia triste del 2020 (o una delle) è che ho fatto molta fatica a leggere romanzi. Non mi sono però data per vinta e mi sono quindi buttata su saggi, biografie e autobiografie. Eccoli – quasi tutti – qui (in ordine cronologico):
L’unico – ahimè – libro di Carrère che ho letto è dedicato a Eduard Limonov che lo stesso Carrère nelle prime pagine definisce «teppista in Ucraina, idolo dell’underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell’immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio».
Nonostante si tratti di una biografia ai cui fatti vengono mixati pensieri, commenti ed esperienze dello stesso autore, il libro è molto simile a un romanzo d’avventura. Non una lettura semplicissima (è richiesta una buona dose di attenzione per unire i puntini tra i fatti personali di Limonov a quelli della Storia), ma sicuramente stimolante.
Il bar delle grandi speranze – J.R. Moehringer
Facevo il filo a questo libro da quando, anni fa, lessi “Open”, ufficialmente di André Agassi, di fatto scritto da Moehringer. La storia è proprio quella di J.R. che racconta la sua vita, buona parte della quale è ruotata intorno al bar di quartiere in cui lavorava lo zio. Come da qui è poi riuscito a diventare un “Premio Pulitzer” è forse qualcosa che lui stesso ha scoperto scrivendo di sé e condividendolo con chi l’ha letto. Una lettura consigliatissima, leggera, ma non banale.
Olivia Laing si trasferisce dall’Inghilterra a New York per andare a vivere con il suo ragazzo. Arrivata nella Grande Mela lui la lascia (simpatico) e lei al posto di tornare indietro decide di rimanere. Inizia per lei un periodo di profonda solitudine, affollato però dalla voglia di scoprire una città seguendo un percorso alternativo quello di chi, esattamente come Olivia, aveva vissuto New York in solitudine, guidato dalla propria arte e dalla propria passione. La Laing ripercorre NYC seguendo le tracce di quattro artisti (Edward Hopper, Andy Warhol, Henry Darger e David Wojnarowicz), indagandone vita e produzione artistica.
Lo squalo da 12 milioni di dollari – Donald Thompson
L’oro un bene rifugio? Sì, certamente, ma forse mai come l’arte contemporanea. Thompson spiega perché un’opera d’arte incomprensibile ai più riesce a raggiungere un valore di mercato incomprensibile praticamente a tutti. Analizza l’economia di un settore sempre meno sommerso e sempre più interessante (per chi se lo può permettere). I case study presentati aiutano a rimettere ordine in processi economici complessi e molto affascinanti.
Molto consigliato a chi è appassionato d’arte e ha voglia di capire come funziona “il giro del fumo”.
A proposito di niente – Woody Allen
Grande premessa: Woody Allen è come una religione. O ci credi, o non ci credi. Se hai bisogno di avere spiegazioni, trovare giustificazioni o se il non capire non ti soddisfa allora Woody (e quindi questo libro) non fa per te.
“A proposito di niente” è la sua autobiografia che affonda le sue radici da quando Allan Stewart Königsberg si aggirava per le strade di Brooklyn alla ricerca di un modo per fare altro. Attaccatissimo alla famiglia, soprattutto alla sorella, è nella scrittura prima e nel cinema poi che Woody trova la sua vocazione. Un regista (e un attore) che non si riguarda mai (nel libro afferma di non aver mai riguardato un solo suo film, se non a montaggio ultimato giusto per essere sicuro che non ci fossero buchi narrativi – frequentissimi nella sua produzione, lo spiega lui stesso, perché tende a girare poco non occupandosi di avere piani B qualora le scene non siano venute al top), che ha affrontato con difficoltà e dolore alcune pagine complicate della sua vita privata (e quindi professionale), che non crede nei premi, ma che ha una vera e propria vocazione per una vita tutto sommato semplice.
Fa ridere, fa commuovere, fa Woody.
Spiegare “Febbre” è fargli un torto, così come non leggerlo è fare un torto a se stessi. L’hanno definito una rivelazione, una perla, il prodotto di una scrittura semplice e sincera. Se non l’hai ancora letto fatti un regalo ed entra in punta di piedi nella vita di Jonathan, da Rozzano a Milano, da un’esistenza normale a quella speciale di chi la malattia la comprende e la vive, giorno dopo giorno.
L’arte della vittoria – Phil Knight
L’ho consigliato a tutti. Lo consiglio ai miei studenti che quando gli chiedo cosa vogliono fare nella vita rispondono con titoli altisonanti senza sapere cosa ci voglia davvero per poterci arrivare. Phil Knight è il padre fondatore di una delle aziende più famose del mondo, quella che chiunque riconosce dal suo logo (lo swoosh) e dal suo claim (Just Do It) senza leggerne il nome. La Nike che conosciamo ora è frutto di un’intera vita di sacrifici. È il risultato del sogno di un unico uomo che non ha mollato mai e che ha saputo circondarsi delle persone giuste al momento giusto. Che ha messo il cuore davanti agli affari e che quando si è trattato di scegliere non l’ha fatto, optando sempre e solo per entrambi. Una lettura illuminante, un libro stupendo.
Inventare Twitter – Nick Bilton
Sempre per la stessa ragione di cui sopra, questo è un libro che da qualche mese a questa parte consiglio ai miei studenti. Se oggi possiamo twittare è perché qualcuno, ormai più di 15 anni fa, un giorno ha deciso che si dovesse poter condividere il proprio status con qualcun altro. La storia di Twitter è però ben più complessa del suo funzionamento tecnico e delle migliorie tecnologiche che lo caratterizzano, anno dopo anno. La storia dell’uccellino che cinguetta è soprattutto quella dei suoi 4 fondatori e in particolare di Jack Dorsey, attuale CEO dell’azienda, ed Evan Williams, inventore di Blogger e primo finanziatore di Twitter.
La città dei vivi – Nicola Lagioia
Uno dei libri più belli letti negli ultimi anni. Lagioia ricostruisce il delitto Varani, dal punto di vista di Manuel Foffo e di Marco Prato, i due ragazzi accusati e condannati per l’omicidio. Qualcosa di più di un reportage giornalistico, qualcosa di più di un semplice saggio, il libro racconta con delicatezza e profondità un fatto di cronaca che sconvolge ogni volta che ci si pensa. Consigliatissimo, a chiunque.