Per una serie di ragioni (anzi, solo una) quest’estate abbiamo lasciato lo zaino appeso al chiodo e il passaporto nel solito cassetto del comodino, abbiamo caricato l’auto di valigie e inutilità che di solito avremmo bandito per riuscire a stare nei canonici 23 Kg delle compagnie aeree internazionali e siamo andati a trascorrere 15 tranquilli giorni a Numana, nella Riviera del Conero.
Una zona che mai mi era capitato di prendere in considerazione finché non sono stata costretta a optare per una meta marina italiana, possibilmente raggiungibile in auto, che garantisse mare limpido e pulito e “locals” accoglienti (ogni riferimento alla Liguria e alla Versilia è puramente casuale).
Un po’ a caso – lo dobbiamo ammettere – e un po’ rassicurati da amici che avevano trascorso le vacanze in zona, abbiamo affittato dalla fine di luglio a metà agosto circa, un’ampia villetta con giardino nella zona collinare di Numana, quella che viene chiamata Taunus, come l’omonimo villaggio turistico che ne occupa una buona parte.
I costi sono più che accessibili (calcolando inoltre che la casa poteva ospitare fino a un massimo di 6 persone) soprattutto se hai la possibilità di prendere accordi direttamente con il proprietario (noi, in assenza di contatti, siamo passati dall’agenzia e abbiamo comunque speso una cifra più che accettabile).
La spiaggia dista circa 10 minuti a piedi (in discesa) e almeno una mezz’ora in salita: la buona notizia, però, sia per le gravide come me, sia per i più pigri (ma anche per chi non vuole muovere l’auto e trovarsi a cercare parcheggio tutti i giorni) è che ogni 30 minuti circa una navetta (gratuita) fa il giro del paese (Numana + Taunus) fermandosi nei punti più strategici (sul lungomare sono previste circa 5 fermate in modo tale da “coprire” la maggior parte degli stabilimenti). In alternativa puoi optare per una sistemazione più vicina al centro del paese – e quindi delle spiagge – andando però incontro a un (bel) po’ di confusione in più.
Fedeli al mood “vacanza stanziale in completo relax” abbiamo addirittura affittato 2 lettini + ombrellone per tutta la durata della vacanza: scordati i prezzi liguri/della Versilia. Qui siamo vicini alla Romagna e il costo al giorno – anche in altissima stagione – raramente supera i 15-18 Euro.
A Numana la spiaggia è sassosa (sassi piccoli), bianca, ampia (si stringe un po’ da Marcelli di Numana in poi) e molto tranquilla: si legge, si dorme e si chiacchiera senza l’assillo dei vicini di ombrellone, per capirci. Il mare è limpido (tutta la Riviera del Conero è Bandiera Blu da anni) e diventa profondo velocemente, pur non essendo “pericoloso” (è piano di bambini che fanno il bagno senza particolari problemi, per dire).
Nonostante sia stata una delle vacanze meno movimentate che io ricordi, abbiamo comunque avuto modo di gironzolare un po’ e soprattutto di apprezzare le bontà gastronomiche locali che spaziano dal pesce alla carne.
Se quel che ti interessa è il cibo, ti consiglio di passare all’elenco successivo (con i 5 ristoranti-agriturismi che abbiamo provato e che ci hanno convinto), mentre se vuoi sapere quali “giretti” abbiamo fatto tra un bagno in mare e una dormita sul lettino inizia da qui:
Spiaggia delle Due Sorelle – Sirolo
Dal porto di Numana, tutti giorni e per almeno due volte al giorno, salpa una barca turistica (da prenotare con almeno un giorno di anticipo) che traghetta fino a un massimo di 200 persone per volta (costo del biglietto a/r 25 Euro) sulla spiaggia delle Due Sorelle di Sirolo (raggiungibile solo via mare), chiamata così per via dei due scogli gemelli che emergono dalle acque proprio di fronte alla battigia.
La spiaggia è effettivamente molto bella – sassi bianchi con la roccia a strapiombo sul mare – ma in agosto è decisamente troppo affollata. Non ci sono servizi, non c’è ombra e a meno che tu non ti sia ben organizzato e sia armato di santissima pazienza è un luogo “difficile”.
Portonovo
Piccola perla del Conero, assolutamente da visitare. Si tratta di una spiaggia corta e stretta, definita anche Baia Verde, immersa nella natura della Riviera. Il mare è limpidissimo e la quiete è assicurata: è possibile affittare ombrelloni e lettini presso i pochi stabilimenti presenti, ma si sta benissimo (anzi meglio) nelle zone “libere”.
Ci abbiamo trascorso una mattinata al termine della quale abbiamo pranzato da Emilia, senza pentirci.
Sirolo
A 15 minuti a piedi o a 5 in auto da Numana sorge Sirolo, delizioso paesino che guarda il mare e le sue spiagge dall’alto. Perfetto per una passeggiata pre-cena tra vicoli e negozietti alla quale far seguire un aperitivo in piazza.
Loreto
Durante la nostra prima domenica di permanenza nelle Marche il tempo è stato un po’ capriccioso: andare al mare era impensabile e quindi abbiamo optato per un po’ di cultura. A pochi km da Numana – circa 15-10 minuti in auto – c’è Loreto, famosa per il suo Santuario. La leggenda (o farei meglio a dire la tradizione) vuole che qui sia stata trasportata dagli angeli (o dai crociati?) la casa natale di Maria, attorno alla quale, appunto, è stato costruito l’omonimo Santuario.
Fun fact: la statua di Maria conservata all’interno della “Casa” è completamente nera.
Recanati
Vuoi non rendere omaggio a chi ha dedicato anni di “studio matto e disperatissimo” guadagnandosi, a torto o a ragione, il titolo di master dei pessimisti? Recanati si regge sul mito di Leopardi che, oltre a vivere nella sua casa, diventata museo e attrazione principale del paese, viene ricordato sui muri di (quasi) ogni edificio della cittadina: le sue poesie sono riportate in ogni dove, tanto che al Sabato del Villaggio viene dedicata addirittura una piazza.
Tra i luoghi che avremmo potuto visitare, ma ai quali abbiamo rinunciato ci sono: le grotte di Frasassi, le grotte di Camerano, Grottammare e una gita sul Monte Conero.
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Passiamo ora alla parte “foodie”: se a malincuore ho dovuto rinunciare al ciauscolo (salume tipico marchigiano, preparato con un impasto di carne di maiale derivante da spalla, pancetta, prosciutto, lombo, lardo e altri tagli minori con aggiunta di vino bianco, aglio e pepe), non mi sono però certo privata dell’enorme piacere di mettere le gambe sotto il tavolo e attingere felicemente dalle svariate proposte dei menu di ristoranti e agriturismi (basta percorrere 1 km in direzione entroterra per trovarne una quantità spropositata).
Scottadito, ristorantino di pesce – Numana
Nella bucket list già prima di partire, questo ristorantino di pesce – come ama definirsi – apre le sue porte e il suo dehors in una stradina che parte dalla piazza principale di Numana. Noi abbiamo mangiato fuori, ma una visita all’interno del locale – arredato con pezzi di modernariato – merita assolutamente (è super instagrammabile).
Si mangia pesce, ovviamente, si spende il giusto e si sta particolarmente bene: noi abbiamo fatto un percorso tra crudi, fritto e primi, saltando però i sardoncini alla scottadito (piatto tipico marchigiano che dà il nome al ristorante) perché li avevamo già assaggiati – con particolare godimento – da Emilia.
Agriturismo Il giardino dei sapori – Recanati
La nostra prima domenica di permanenza nel Conero ci siamo dati all’esplorazione dell’entroterra e ci siamo spinti fino a questo agriturismo, perso nella campagna appena fuori Recanati. Mai scelta fu più azzeccata: il menu è a prezzo fisso (30 Euro) e comprende una quantità di cibo sufficiente per almeno 3 persone.
Si inizia con una vellutata tiepida di zucchine, si continua con gli antipasti misti (salumi – 4 tipi – ricotta fresca e ricotta al forno accompagnate da due composte, orzo con verdure, cavolo rosso marinato all’aceto balsamico di mele, olive miste, pane e focaccia fatti in casa), si prosegue con un bis di primi (ravioli ricotta e spinaci con un sugo bianco e gnocchi al ragù), si pensa di aver finito con una grigliata mista di carni, ma ci si fa poi conquistare da una serie di dolci (o gelati) fatti in casa da perdere la testa. Il tutto accompagnato da 1 litro di vino, compreso nel prezzo del menù.
Uno dei posti migliori in cui abbia mangiato nel corso di quest’anno.
Agriturismo I sapori di un tempo – Porto Recanati
Appena fuori Porto Recanati sorge questo piccolo agriturismo: entrando ti sembrerà di violare le stanze di un’abitazione privata. I coperti non sono più di 30, l’accoglienza è impagabile e il menù è semplice e rigorosamente a Km 0.
Anche qui prezzo fisso (27,5o Euro bevande incluse) per un antipasto misto (salumi, formaggi, melanzane sott’olio e olive miste), un primo a scelta (pasta fatta in casa – tagliatelle, ravioli e gnocchi – condita a piacere con ragù di papera, ragù di cinghiale o tartufo), grigliata mista di carne accompagnata da insalata mista dell’orto. Si chiude con un dolce a scelta e amaro a volontà.
Un posto in cui vorresti mettere le tende.
Agriturismo Il ritorno – Sirolo
Si cena all’aperto, sotto gli alberi dell’ampio giardino dell’agriturismo, su tavoli ben distanziati l’uno dall’altro (che pace): il menù è breve ed è alla carta. Le porzioni sono – come in tutti i posti in cui siamo stati – particolarmente abbondanti. Gli antipasti sono salumi e formaggi misti, i primi sono tipici marchigiani (di terra) con menzione particolare agli gnocchi ripieni di carne e agli spaghetti conditi con sugo alla ricotta e salsiccia e la carne è superlativa.
Si spende un po’ di più (comunque poco per gli standard milanesi: 9 Euro circa i primi e 12 le carni), ma la cornice dentro la quale ceni è magica.
Ristorante Lido Azzurro – Numana
Se anche a te piace cenare al tramonto con i piedi sulla sabbia, il ristorante Lido Azzurro dell’omonimo stabilimento balneare è una scelta azzeccata. Il menù non presenta grandi sorprese, ma è “onesto”: si mangia bene, si viene accarezzati dalla brezza serale del mare e ci si perde in tramonti rosa e azzurri che ti riempiono gli occhi.