Ad Amsterdam, due settimane fa ci sono andata per lavoro, ma, non avendola mai visitata prima, con Enne abbiamo deciso di fermarci due giorni in più per riuscire a scoprirla, almeno un po’.
Visto che qui si parla soprattutto di cibo (e quando si riesce anche di arte) dedico questo post ai locali che mi sono piaciuti e a un’iniziativa ‘artistica’ degna di nota.
Senza guida e assolutamente in modalità random siamo riusciti ad avere la fortuna tipica dei principianti e sin dalla prima cena in città abbiamo scovato locali per la colazione, il pranzo e la cena più che meritevoli.
Abbiamo iniziato con il Cafe’ de Fles: a sud del centro, affacciato sul canale, questo locale può definirsi caratteristico. Si sviluppa principalmente in una sorta di seminterrato e si estende fino a un soppalco con finestre ad altezza della strada. L’ambiente è accogliente, tutto arredato in legno vintage, cucina a vista e carne che cuoce in loop. Perfetto per una cena romantica, per un incontro con gli amici, ma anche per una chiacchierata informale pre o post cena.
La mattina successiva abbiamo fatto colazione da Drie Graefjes, quel genere di bakery che prima di allora avevo visto solo a New York: arredamento fintamente assemblato all’ultimo, cupcakes e red velvet a vista, cookies giganteschi, tazze diverse e coloratissime, una terrazza all’aperto tra i tetti delle case vicine e un’atmosfera che ti verrebbe voglia di viverla tutti i giorni.
Trovare il luogo dove pranzare, quello stesso giorno, è stata un’impresa titanica: dopo esserci spinti fino al parco Vondelpark, abbiamo girovagato per almeno tre quarti d’ora nei pressi di questo vastissimo polmome verde alla ricerca di un bistrot non turistico. Avevamo quasi gettato la spugna quando abbiamo trovato il Café BinnenBuiten: arredamento rustico, tutto in legno, panche e tavolini all’aperto e altrettanto spazio all’interno, è qui che abbiamo mangiato dei sandwich, preparati con baguette alla francese, davvero indimenticabili. Annaffiati dalla solita fedelissima birra e da qualche chiacchiera in totale relax.
Ma la sorpresa numero uno e’ stato il De Stadskantine: non ci sono parole per descrivere un posto di cui Milano avrebbe bisogno. Esteticamente senza pretese, super minimal, ricorda uno spazio post industriale ben ristrutturato. Tavoloni in condivisione o lungo il perimetro delle gigantesche vetrate che affacciano sul marciapiede, sedie tutte diverse tra loro e plausibilmente riciclate da una scuola elementare. Colazione ottima in un posto dove la gente si ferma anche tutto il giorno e, tra un caffè e un succo d’arancia, lavora e organizza meeting professionali.
Segnalo poi la bellissima iniziativa che vede Amsterdam protagonista: fino alla fine del mese, sparse per la zona sud della città, tra un parco e un viale alberato, troverete le sculture di alcuni dei più famosi artisti, viventi e non. Qui sotto alcune di quelle che abbiamo avuto l’opportunità di vedere e di fotografare.