Picasso (Pablo, sì) era un genio. Artisticamente parlando. Perché con le donne era uno di quelli che Chiara Gamberale chiamerebbe ‘bambino marcio’: delle sue amanti e delle sue mogli solo una, Françoise Gilot, si è salvata (nel senso stretto della parola). Le altre, disperate per essere state lasciate, hanno incontrato la morte. Ma gli artisti sono un po’ così: succhiano l’energia di chi sta loro accanto e la riversano dentro loro stessi e i loro lavori. Che le donne di Picasso avessero molto contenuto, allora?
L’aneddoto sulla grande passione delle sue donne per lui l’ho scoperto una quindicina di giorni fa a Firenze quando, grazie a Il Mercato Centrale, ho potuto visitare in anteprima assoluta la mostra Picasso e la modernità spagnola in corso a Palazzo Strozzi fino al prossimo 20 gennaio 2015.
E’ stato un modo, piacevole e inconsueto (per me), di tornare a Firenze, città che ‘tocco’ spesso durante l’anno, ma delle cui bellezze riesco a godere altrettanto poco (spesso).
La partnership tra Il Mercato Centrale e Palazzo Strozzi si concretizza in uno sconto del 15% sull’acquisto del biglietto per la mostra Picasso e la modernità spagnola dato a chiunque visiterà il Mercato e, di contro, chiunque visiterà la mostra riceverà una mappa delle botteghe e avrà diritto a un gadget da ritirare all’interno del Mercato Centrale Firenze.
Alla visita alla mostra (qui sopra qualche foto delle opere esposte) è seguito un lautissimo pranzo al Mercato dove abbiamo avuto la possibilità di assaggiare i cavalli di battaglia di ognuna delle 12 botteghe presenti all’interno della struttura. La filosofia del Mercato si basa sulla volontà di ripopolare un’area importantissima e vitale del centro storico (siamo vicinissimi alla Basilica di San Lorenzo) con un sistema di servizi e di botteghe di nuova concezione, pensato per restituire centralità agli artigiani del gusto.
Firenze si riappropria così di un mercato al coperto dai tratti contemporanei, ma comunque ben integrato allo storico mercato centrale.
L’offerta del Mercato è ricca e articolata: è possibile acquistare, ma anche gustare sul posto (500 i posti a sedere) tutto quanto proposto dalle botteghe: le straordinarie mozzarelle di bufala prodotte da Angelo ed Emanuele Campomaggiore del caseificio Antico Demanio di Pignataro Maggiore (Caserta); i formaggi di mezzo mondo selezionati da Franco Parola di Saluzzo (Cuneo); le paste fresche del maestro pastaio genovese Raimondo Mendolia; il pane e la pasticceria del francese David Bedu, vice campione del mondo 2005 di panificazione; l’universo dolce di Cristian Beduschi con il suo The chocolate passion project (cioccolato, confetture e gelati), sede a Tai di Pieve di Cadore (Belluno). E ancora: i migliori prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati nello spazio gestito da Alessandra Camèra e Filippo Viana, dell’azienda agricola Ruvica di San Polo in Chianti (Firenze), insieme a Mariangela Potenza ed Edgar Barreto; poi pesce, crostacei e molluschi di Paola Rosellini, che con il marito Maurizio rappresenta la quarta generazione al timone della pescheria Rosellini di Montecatini Terme (Pistoia). Nicolò Savigni dell’omonima azienda di Pavana (Pistoia) propone carni e salumi d’eccezionale qualità da razze selezionate, mentre protagonisti della friggitoria del fiorentino Marco Rosi sono polpette, fritto fiorentino, alla ragnatela e tante preparazioni vegetali.
Lo street food non manca al primo piano dove si possono gustare lampredotto e tramezzini biologici.
Al vino è stata dedicata una moderna enoteca che costituisce una vetrina d’eccezione per le oltre 350 aziende associate al Consorzio del Chianti Classico ma anche per molti altri vini dall’Italia e dal mondo per un totale di oltre 1200 etichette tra vendita in bottiglia e mescita al calice.
Ho concluso la mia giornata a Firenze facendo un salto a Santo Spirito (dopo essermi abbondantemente persa in quella che qualcuno ha definito la via più bella della città): quanto è magico girare per una città che non è la tua, vedere da sola qualcosa di nuovo (per me era la prima volta lì) e sentirsi perfettamente a proprio agio nel luogo in cui ti trovi?
Che magia venire sempre sorpresi, dalla vita e da se stessi.