Nel mio frigorifero non manca mai l’acqua e, in questo, sono perfettamente italiana (il 56% dei nostri connazionali dice infatti di non farsela mancare mai); ci sono sempre anche formaggi freschi e pare che questa, invece, sia un’abitudine francese, inglese e svedese. Ci sono sempre anche insalata, zucchine e limoni e siamo proprio noi italiani a essere tra i maggior consumatori di frutta e verdura fresche.
Questi e altri interessanti dati sono emersi dalla ricerca commissionata da Whirlpool e Indesit “Frigorifero, specchio degli stili di vita“. Perché sembra che chi siamo, sia come individui all’interno di una società in un ovvio e continuo mutamento, sia come persone che crescono ‘prendendo la loro strada’ si rifletta (anche) nel contenuto del nostro frigorifero così come nel modo che abbiamo di addobbarlo, riempiendolo di magneti e ricordi. Pratica, questa, diffusa soprattutto all’estero, ma che io sostengo da quando sono uscita dalla mia casa natale.
Sul frigorifero di casa mia c’è di tutto e molto spesso quel che ci attacco è simbolo di una tappa importante che, in qualche modo, ha segnato la mia vita. Se osservi bene ci troveresti la prima foto che mi hanno fatto a un evento per blogger dove rido come una pazza, quella in cui dopo quattro ore di trucco e parrucco sembro una donna di altri tempi, capelli tirati, occhi nerissimi e pelle da bambola. Ma poi anche il biglietto di quando sono stata nel mio posto della pace, le Terrazze del Duomo di Milano, per andare a piangere tutta la delusione e la sofferenza di mesi troppo intensi per essere anche solo minimamente ripensati, o il biglietto in cui mi si ricorda che sono ‘perfetta così’ oppure ancora il disegno delle nuvole che mi ha dedicato Giacomo, il figlio cinquenne di una mia cara amica. E ancora calamite, l’attestato in cui mi si ricorda che una volta mi piaceva imparare a cucinare e via dicendo.
È nel frigorifero che spesso riversiamo speranze e modi di essere, in cui stipiamo il cibo che ci nutre e quello che ci consola, ma anche creme per farci belle (che pare che al fresco si conservino meglio) e vino per festeggiare una ricorrenza o semplicemente per ricordarci che la vita è così meravigliosa che un motivo per stappare una bottiglia può sempre essere facilmente trovato.
Ambra Zeni, una giovane fotografa, ha voluto raccogliere in una serie di scatti le abitudini, in fatto di frigoriferi, di famiglie italiane diverse per composizione, provenienza e modi di intendere il cibo che sempre, però, comunque rimane, di fondo, un aggregatore.
Qui sotto ne trovi qualcuna.
Se apro il mio di frigorifero non ci metto molto per capire che la spesa ancora non l’ho imparata a fare, che vivo sola, che mangio quasi sempre fuori casa e che se qualche volta vuoi autoinvitarti a casa mia per cena forse ci faremmo un piacere a vicenda.
Grazie a Whirlpool e Indesit per avermi fatto scoprire questi dati così come i loro nuovi prodotti nella splendida cornice di Siracusa. Se sei curioso di sapere cosa ho visto, cosa ho fatto e quanto mi è piaciuto trovi le foto su Instagram con #socialfrigo.