Un po’ di tempo fa ho scritto questo post: era praticamente un’ode ai mondeghili, cibo che mi ricorda l’infanzia, la casa della nonna e il calore che sempre ci trovavo. Dopo averlo letto mia mamma me li ha fatti trovare: forse anche lei sentiva la nostalgia di certi profumi e sapori. Comunque è stato un ritorno di fiamma momentaneo perché poi, per qualche anno, di mondeghili neanche l’ombra.
Poi però, due settimane fa, sono stata da Ratanà grazie a MiSiedo, il servizio che ti consente di prenotare il tuo tavolo al ristorante da computer o tramite app (qui quella per iOS) senza bisogno di alcun tipo di conferma da parte del ristoratore, e i mondeghili, improvvisamente, sono ritornati nella mia dieta.
Ho cenato al tavolino d’angolo, vicino alla finestra e attaccata al muro (è il posto che preferisco, mentre di stare al centro della sala poco mi importa) con una persona che a un certo punto, a settembre dell’anno scorso, si è vista invadere la vita dalle mie chiacchiere, le mie risate, la mia mestizia, le mie moltitudini, le mie lamentele e, lo ammetto, le mie continue domande (la più ricorrente è: perché?). E che, nonostante questo, tutti i giorni mi ascolta, mi supporta, mi consiglia e sì, mi cazzia anche. Non pensavo che gli amici, quelli di cui ti fidi ciecamente e con i quali ti senti libera di essere tutto quel che vuoi essere, potessero arrivare anche a una ‘certa età’. Forse è perché ti dicono che gli amici veri sono quelli che ti porti dietro dall’età dell’adolescenza e beh sì, non posso non essere d’accordo. Ma le eccezioni ci sono e io sono felice che questa eccezione sia capitata a me.
Credo che però tu voglia sapere qualcosa in più su Ratanà, quindi, ecco qui quella che a tutti gli effetti è una piccola anticipazione di ciò che leggerai (spero) sulla Guida al VAPEritivo perfetto edizione 2015:
A Milano c’è un campo di grano, lo sapevi? È un’opera d’arte, di Agnes Denes, che funziona però esattamente come se si trovasse in campagna. Perché ti dico questo? Perché è proprio al confine di Wheatfields (così si chiama) che si trova il Ratanà, un ristorante che è delizioso sia da fuori (ha sede in una specie di villetta che si erge in solitudine all’interno di un parco), sia quando ci entri. La cucina è tipica milanese e nemmeno troppo rivisitata. Fanno anche l’aperitivo con i cosiddetti Rubitt, cioè una degustazione di ‘piccole cose di pregio’ che d’estate ti puoi godere seduto ai tavolini colorati subito fuori. Consiglio i mondeghili che, giuro, sono come quelli che faceva mia nonna e lei, credimi, era la maga indiscussa delle polpettine lombarde.
Se i mondeghili sono stati il nostro antipasto, ecco con cosa abbiamo proseguito (risotto alla milanese con ossobuco):
Per finire fragole e limone (solo come il Ratanà te li può portare) e torta alla carota (idem):
Grazie a MiSiedo per questa bellissima cena!