La gara a chi scova il ristorante più particolare, originale e “nuovo” della città, qui a Milano, è sempre aperta. Tutti (io compresa) si riversano quanto più velocemente possibile ai tavoli dei locali appena inaugurati, smaniosi di mettere la loro bandierina prima degli altri. Nonostante la debolezza di dire “Sì, sì, ci sono già stata” colpisca spesso anche me, sento di provare una sorta di immensa gratitudine nei confronti dei ristoranti “classici”, quelli che sono sempre un po’ uguali a loro stessi, rassicuranti e di sovente frequentati da una clientela particolarmente fidelizzata.
Per questo post ne ho scelti 5 che apprezzo particolarmente. Gambe sotto al tavolo e forchetta alla mano: si parte!
Primonovecento
Il locale è una cosiddetta “Instagram opportunity”. Molto accogliente, pochi tavoli e ben distanziati, pareti invase da quadri e la chicca della possibilità di un tavolo per le “compagnie” nella zona del ristorante illuminata da ampie vetrate, sui tre lati del perimetro e, come se non bastasse, anche sul soffitto.
Il menu è molto classico (antipasti italiani misti, primi e secondi soprattutto di pesce con la nota di un fritto misto da perdere la testa), il servizio è attentissimo e abituato a una clientela fidelizzata (la maggior parte dei clienti conosce proprietari e camerieri e sembra prendere una cena qui come un immancabile appuntamento settimanale).
La cena si conclude, per tutti, con un vassoio di frutta fresca servito con cioccolato fuso. Una coccola che difficilmente si dimentica.
Primonovecento
Via Ruggiero Di Lauria, 17
www.primonovecento.it
Ribot
Che belle le sere d’estate passate al Ribot, nel giardino con le lucine, con la ghiaia sotto i tacchi e il vociare sommesso dei tavoli accanto. In zona San Siro sorge questo classicissimo e storicissimo ristorante milanese che, se nelle sale interne comunica un’innata passione per l’ippica – siamo nei pressi dell’Ippodromo e di quello che fu il Galoppo, è nel suo dehors a rendersi indimenticabile. Cenare all’aperto a Milano in una zona riparata dal traffico e dai passanti è una sorta di benedizione e qui si sente profumo di santità. Il menu è estremamente classico (antipasti misti, foie gras, filetto e così via), ben cucinato e con porzioni giuste, certo non abbondanti.
Anche qui nota di merito al vassoio della frutta, servita con panna montata di fresco e cioccolato fuso. Prezzi non popolari, ma abbordabili.
Sì per una cena romantica, sì per una cena in famiglia, no per una cena tra amici.
Ribot
Via Marco Cremosano, 41
www.ribotmilano.it
Caminetti del Sempione
Nonostante ci sia stata in una calda serata d’agosto, i Caminetti del Sempione è, senza ombra di dubbio un ristorante invernale. Soffitti bassi in legno, così come tutti gli arredi, ceramiche decorate alle pareti e dettagli “caldi” lo rendono infatti molto simile a una baita di montagna. Oltre ai tavoli classici si ha la possibilità di scegliere le “cappe” sotto le quali gustare piatti del menu che altrimenti non vengono serviti (come la bourguignonne e la raclette, per esempio).
Si mangia molto bene, nonostante il servizio sia un po’ sbrigativo.
Caminetti del Sempione
Via Procaccini, 60
www.caminettidelsempione.it
Trotter
Dimmi cosa può esserci di meglio di un benvenuto al tavolo composto da focaccia calda ricoperta di morbidissimo gorgonzola accompagnata da frittini vari? È così che il Trotter ti ringrazia di essere un suo cliente ancora prima di portarti il menu e questo, io, lo considero un gesto di immensa civiltà.
L’ambiente è molto accogliente e, purtroppo, va detto, anche altrettanto caotico. Consiglio di prenotare lontano dal weekend e in orari inusuali per potersi godere una cena di qualità (menu composto in egual misura da piatti di carne e di pesce), curata dall’inizio alla fine (il buffet dei dolci è ragguardevole e il vassoio di dolciumi che ti portano comunque, di default, non è da meno), senza l’assillo delle chiacchiere e del brusio amplificato degli altri – troppo vicini – tavoli.
Trotter
Via Rembrandt, 56
www.ristorantetrotter.com
Tagiura
Immagina di entrare in una casa – molto grande e molto curata – all’interno della quale si susseguono stanze dagli arredi e delle caratteristiche diverse: al Tagiura puoi scegliere se cenare (o pranzare) nella Sala Gialla, in quella Rossa, nella Sala Affreschi, nella Sala Credenze oppure in Enoteca o, ancora, se optare per la super accogliente Sala Divani. Se è estate puoi addirittura decidere di accomodarti in giardino. Come avrai capito, al di là del menu (anche qui molto classico, ricco e di qualità), tantissimo lo fa l’ambiente, curato con passione dai proprietari che – come spesso accade – hanno instaurato con gran parte della clientela un rapporto di estrema confidenza.
Tagiura
Via Tagiura, 5
www.tagiura.it