Ne parlavo la scorsa settimana con Monica: la pizza si è evoluta, perlomeno nei prezzi e nelle modalità di presentazione, perlomeno qui a Milano. Immagino che questa trasformazione da cibo semplice, economico e fortemente legato alla tradizione nazionale a cibo gourmet che, a una continua ricerca di ingredienti di qualità, affianca anche un prezzo (sempre) più alto, per affermarne il valore, stia riguardando altre zone di Italia, ma la mia conoscenza si ferma – per adesso – ai confini milanesi.
Dopo il boom di qualche anno fa delle hamburgherie, molte delle quali con il tempo sono diventate delle vere e proprie catene, questo è decisamente il momento d’oro delle pizzerie gourmet, appunto. Locali che – eccezioni a parte – poco hanno a che fare con il mood spartano al quale siamo sempre stati abituati, ma che comunque, chissà perché, continuano a condividerne l’eccesso di brusio come se una pizzeria, gourmet o no, non possa essere ben isolata acusticamente. Insomma: se quel che cerchi è un luogo tranquillo, non lo troverai là dove ti preparano la pizza. Accidenti a loro, aggiungo io.
Ammetto una mia totale fascinazione nei confronti del fenomeno pizza gourmet e, nello stesso tempo, anche una punta di fastidio quando una pizza mi costa 18 Euro. Il trucco sta nel considerare la “nuova” pizza come una proposta del tutto differente rispetto a quella “vecchia”: se ci pensi questo ti potrebbe addirittura autorizzare a mangiare pizza più di una volta alla settimana (che è il limite che io mi sono imposta. Un tempo non lo avevo) senza sentirti eccessivamente in colpa.
Questi di seguito sono i 3 indirizzi che a Milano propongono pizza gourmet e che – per il momento – più mi hanno convinto.
1. Di Marghe ne avevo già scritto qui e nonostante da allora sia passato un anno e mezzo e numerosissimi weekend passati fuori a cena, il podio continua a meritarselo. L’impasto della pizza è leggero e molto digeribile. Le proposte sono varie e sfiziose (più quelle della lavagna). Si sta bene e l’ambiente è accogliente, ideale anche per una cena a due.
I locali sono sempre quello di via Cadore e di via Plinio, ma io sono stata solo nel primo.
2. Beato te
Scoperto grazie alla massiccia campagna pubblicitaria che è stata fatta su Instagram, Beato te è il posto che non ti aspetti. Non ti aspetti che ci sia una pizzeria che serve intere mozzarelle di bufala sopra la pizza che hai ordinato. Non ti aspetti che in una piccola traversa di Lorenteggio ci sia un locale così grande e soprattutto non ti aspetti che proprio lì ci sia quella che può essere a tutti gli effetti definita come una pizzeria gourmet. Il locale, va detto, è quell’eccezione di cui parlavo sopra: il design e l’accoglienza è più vicino agli anni Ottanta che al 2018. Chi è della mia generazione farà una specie di viaggio nel tempo e si sentirà “fuori a mangiare la pizza il sabato sera con i propri genitori”. Il menu pizza è lungo e molto vario e, oltre al “topping” puoi decidere quale impasto assaggiare (li trovi tutti qui). Io ho optato per la Beato te (focacccia rossa, bocconcini di bufala, pomodorini, rucola, grana, crudo di Parma e aceto balsamico) preparata con impasto integrale. A onor del vero va detto che non rientra nel menu delle gourmet, ma in quello delle pizze “normali”. Comunque: deliziosa e molto, molto leggera. Ne avrei mangiate due e la prima non era certo piccina.
Nota di merito: diversamente rispetto ad altre pizzerie gourmet, puoi prenotare il tuo tavolo (e te lo consiglio). Se sei tra quelli a cui scoccia chiamare c’è un comodissimo form sul sito (link qui sotto).
Beato te
Via Sant’Anatalone, 16
www.beatotemilano.it
3. Capuano’s
Qui si può prenotare un tavolo, ma solo fino alle 19:30 (…). Ho visto gente aspettare fuori, quindi da brava comasco-brianzola mi sono recata sul luogo alle 19:30 in giornata infrasettimanale così da riuscire a sedermi subito (detesto aspettare di sedermi/entrare nei locali sin da quando ho 16 anni. Allora facevo amicizia con i buttafuori, ora evito di andare nei posti dove so che – prenotando o non – si aspetta).
Pizza superlativa: sul menu e sulle pareti del locale vengono specificati i 7 passaggi “magici” che le consentono di essere così buona. Io ho optato per la Gran Bufala, inserita nel menu delle classiche. Diversamente da altri locali, in lista ci sono anche le alternative fritte: siamo lontani dalla perfezione che abbiamo avuto il piacere di assaggiare a Napoli lo scorso luglio, ma diciamo che la pizza fritta di Capuano’s si difende con grande dignità.
Il locale è un po’ freddino (saranno le piastrelle bianche alle pareti, forse?) e molto caotico. Ideale quindi per una cena veloce.
Capuano’s
Via Francesco Londonio, 22
www.capuanos.it