C’è stato un periodo durante il quale, professionalmente, ero conosciuta come “quella degli alberi“. Ammetto che mi piaceva un sacco essere definita così (l’ho già scritto tante volte): gli alberi mi mettevano – e ancora mettono – molta felicità e lavorare per un’azienda che oltre a fare del bene a se stessa si metteva d’impegno per far stare meglio il Pianeta, e quindi tutti noi, mi inorgogliva.
La mia strada professionale qualche anno fa ha preso però una diramazione (ecco, sempre di rami si parla) diversa e mi sono occupata di altro. Nonostante ciò ho continuato a seguire con attenzione e interesse i progetti di riforestazione promossi e sostenuti da aziende in tutto il mondo. Nel frattempo, inoltre, tante organizzazioni, profit e non, hanno iniziato a includere nella propria offerta la possibilità di realizzare e sostenere “progetti green”: in poche parole piantare un albero non è mai stato facile come ora.
Qualche mese fa, sempre qui sul blog, ho scritto del progetto di Mellin in collaborazione con il Comune di Milano che si inserisce nella più ampia iniziativa denominata ForestaMI, con la quale la città vuoleincrementare il proprio livello di naturalità.
La scorsa settimana, invece, prendendo parte alla conferenza stampa online che Alleanza Assicurazioni ha organizzato per presentare traguardi aziendali e neonate iniziative, ho potuto avere informazioni su Bosco Evergreen, il progetto di riforestazione che l’azienda sta sostenendo in collaborazione con WWF Italia, partecipando alla piantumazione di oltre 1.000 alberi nelle oasi WWF del Litorale Romano, di quella de Le Cesine in provincia di Lecce e del bosco WWF di Vanzago nell’hinterland milanese.
Qualche dato utile per capire perché gli alberi (le foreste) fanno bene al Pianeta e quindi anche a chi lo abita:
- contribuiscono alla tutela della biodiversità,
- svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione delle acque e del suolo (difesa da frane e erosioni),
- forniscono innumerevoli prodotti non solo legnosi e cibo a centinaia di milioni di persone,
- sono tra i principali serbatoi di assorbimento del carbonio (si calcola che la sola Foresta Amazzonica sia in grado di accumulare durante la fotosintesi clorofilliana tra i 150 ai 200 miliardi di tonnellate di carbonio per produrre poi materia organica).
Per maggiori informazioni sui progetti business di WWF Italia la landing page è questa.