Condividere, anche quello che mangiamo. Nell’era dei social network la condivisione è il pilastro su cui sembrano fondarsi le esistenze dei più. Ed è quindi fisiologico che al centro dello scambio di informazioni ci sia il cibo, che, in Italia soprattutto, riesce in qualche modo a mettere sempre tutti d’accordo.
Pensiamoci bene: intorno a una tavola a mangiare ci sediamo tutti quanti almeno una volta al giorno, perchè allora non farlo insieme o non suggerirci cosa provare o dove mettere le gambe sotto al tavolo?
A venirci in soccorso ci sono app, social network e portali tutti dedicati al cibo e al piacere della buona tavola. La scorsa settimana ho scoperto Foodspotting, app per smartphone e portale web, che si autodefinisce una guida visiva al cibo e ai posti in cui trovarlo. Si condividono fotografie sul cibo e sui piatti provati in ristoranti, locali, bar, gelaterie, pizzerie e chi più ne ha più ne metta. Non più recensioni scritte, ma, appunto, immagini: il cibo, come dice il nome dell’applicazione stessa, viene avvistato e condiviso con gli altri utenti dell’app.
Condividere fotografie e commenti sul proprio pranzo o sulla propria cena al ristorante è quanto permette di fare anche RestoPolis, il primo social network dedicato alla ristorazione che, nato da un’idea tutta made in Italy lo scorso aprile, sta ora sbarcando con successo anche in altri paesi europei. RestoPolis, però, a differenza di altre app e portali gastronomici, permette anche la prenotazione online in tempo reale del proprio tavolo al ristorante: un risparmio di tempo notevole e una comodità pazzesca per chi passa tutta la sua giornata davanti al computer. Consigliatissimo!
Poi c’è Let’s Lunch, il social che ti promette di farti fare dell’ottimo networking a tavola: inserisci il tuo profilo, segnali i tuoi campi di interesse e le tue disponibilità (giorno, orario, zona) e il sistema cerca di ‘matcharti’ con altri utenti che potrebbero andare bene per te. A quel punto ci si accorda per un pranzo (rigorosamente professionale) e il gioco è fatto. La mia piccola esperienza con Let’s Lunch è stata negativa (lo stalker è sempre dietro l’angolo), ma la mia amica influenzer invece ha avuto contatti positivi. Mi fido di lei e quindi ritenterò :).
In arrivo sui nostri schermi (del computer) anche Cookous che promette di trasformare le cucine di ‘chef casilinghi’ in veri e propri ristoranti. Chi sa di saper cucinare e ha spazio da mettere a disposizione pubblica un annuncio sul sito (un po’ come accade per le case, le camere o per i posti letto con Airbnb) e chi ha voglia di una cena a casa di sconosciuti abilissimi coi fornelli, senza dover affrontare i costi di un ristorante stellato, prenota e si presenta poi nel giorno e orario stabilito. I fondatori, italianissimi, vogliono aprire la strada al social eating, e chissà mai che ci riescano veramente.
Io, per il momento, continuo a usare RestoPolis, a mangiare con gli occhi le immagini di Foodspotting e a sperare che il signor Let’s Lunch riesca a trovarmi un matching decente per un pranzo di lavoro.
A voi, invece, bon appétit!