Non amo fare del proselitismo in ambito alimentare.. proprio io, allergica alla natura (frutta e verdura – crude) e con un debole per quelle che io chiamo ‘le schifezze’, non sono l’esempio da seguire. Ognuno mangia ciò che vuole (ma un’occhiata al cibo che fa bene, piuttosto a quello che non fa male – Marco Bianchi docet – dovrebbe sempre essere data) anche, e soprattutto, a seconda delle proprie intolleranze, dei propri gusti e delle proprie scelte.
Ma, devo essere sincera, guardo sempre un po’ ‘strano’ chi mi dice che il formaggio non lo mangia.. è che a me piace così tanto, in tutte le sue forme, colori, sapori e odori (!) che trovo impossibile che qualcuno se ne possa privare (se non, ovviamente per ragioni di tipo medico). Ma sono io quella esagerata, quella che fa delle mangiate di formaggio a dir poco epiche sin dai tempi dell’asilo e quella che, nonostante un debole per i sapori forti (uno su tutti quello del casu marzu) si farebbe un’endovena anche di fiocchi di latte (OK mi sta venendo molta molta fame).
Martedì sera la mangiata epica di formaggio si è consumata alla Birreria BQ sul Naviglio Grande di Milano e a farla da padrona è stato il gorgonzola, dolce e piccante, a marchio Igor. L’avrete sicuramente intravisto nel banco frigo dei supermercati: se anche voi, come me, non l’avete mai acquistato temendo il fatto del ‘confezionamento’ industriale, avete tempo e modo di tornare sui vostri passi. La prima ragione è perchè è davvero buono: io che sono una purista, vale a dire che il gorgonzola me lo mangio così, nature, affondando la forchetta, il cucchiaio o quel che mi capita tra le mani in quella bella pasta cremosa, vi assicuro che anche affrontato così, da solo, rende (e pure tanto).
La seconda ragione sta nel fatto che come ogni produzione D.O.P. ha una serie di regole da seguire per assicurare al consumatore un formaggio di alta qualità, sempre. La ricettazione viene sempre mantenuta costante e cambia solo a seconda del prodotto finale che deve essere immesso sul mercato. Perchè gli acquisti parlano chiaro e se siete consumatori del Nord Italia probabilmente preferirete quello dolce, se vivete al Sud opterete invece più facilmente per il piccante. Pare che anche in Giappone, Corea e nel Nord Europa il gusto forte vada per la maggiore, mentre in Francia, forse affezionati a una cucina più ‘delicata’, scelgono quello dolce e cremoso.
Il gorgonzola di Igor viene prodotto, come da tradizione, nella provincia di Novara, terra simbolo di questo formaggio, il terzo italiano più esportato in tutto il mondo.
Ho partecipato poi con molto piacere all’incontro che si è tenuto presso Il Sole 24 Ore lo scorso 11 dicembre: il pretesto è stato quello della presentazione del libro di ricette a base di gorgonzola pubblicato da Igor, Gorgonzola My Love, ma tanti sono stati gli argomenti trattati, inerenti soprattutto la situazione commerciale ed economica delle industrie alimentari italiane all’estero. Se siete curiosi di sapere di cosa si è discusso qui trovate un video (riassuntivo!) della mattinata.
Igor è anche su Facebook dove rischiereste di trovare le foto della serata di martedì.. 😉
Per conoscere invece qualche ricetta a base di gorgonzola, finalmente diversa dalla solita (anche se ottima), ‘pasta al’, il sito di Igor vi offre ottimi spunti qui.