Su Facebook ho chiesto quale potesse ritenersi lo street food milanese per eccellenza. C’è stata un po’ di confusione: Milano non è una città la cui tradizione culinaria si presta a essere consumata velocemente e per strada, o almeno non più, e si tende quindi a confondere un cibo venduto a Milano, ma originario di altre zone di Italia, come autoctono, ovviamente a torto.
Poi un paio di settimane fa, assolutamente per caso e senza alcuna premeditazione, mi sono imbattuta in Mica, la prima ‘michetteria‘ della città: un posticino minuscolo, ben curato, in zona Ticinese dove tutto ciò che puoi acquistare è una michetta, quel tipo di panino che altrove è conosciuto come ‘rosetta’, ripiena di affettato (prosciutto crudo o cotto, salame Milano, mortadella, coppa ecc.). E’ bastato un pranzo lì dentro, tanto veloce quanto delizioso, per affermare senza ombra di dubbio che ora anche Milano ha il suo street food e che è semplice e carboidratico come ogni buon cibo da strada dovrebbe essere.
Questa mia piccola e piacevole scoperta è arrivata 12 ore dopo (circa) aver cenato al Bon Wei il ristorante che, sempre a Milano, porta in auge l’alta cucina cinese. Dimenticate il classico locale Made in China al quale siamo ormai abituati: il Bon Wei è un ristorante molto curato e mediamente elegante e i piatti in carta, così come quelli ‘extra’ che ho avuto il piacere e l’onore di assaggiare, hanno ben poco a che fare con involtini primavera e riso al curry. Nessuna nota fusion, nessuna estremizzazione della tradizione, ma una cucina classica realmente cinese-cantonese, che si dipana in una carta di 101 piatti suddivisi per categoria (zuppe, riso, agnello, maiale, gamberi, ecc.).In cucina lo chef Guoqing Zhang ha messo a punto ricette nuove che appartengono in tutto e per tutto alla Cina contemporanea e ha escluso i canonici pollo alle mandorle, riso alla cantonese e involtino primavera, spesso adattati, per comodità, ai gusti occidentali. Ha invece mantenuto un classico come l’Anatra alla pechinese, laccata in casa: se non l’avete mai assaggiata, fatelo! Io ho avuto la fortuna di mangiarla a Pechino, in un ristorante situato in uno degli hudong più antichi della capitale cinese, ormai quasi 8 anni fa e ne ricordo ancora con precisione e gioia sapore e consistenza.Una menzione speciale va al Shui Zu di manzo (qui sotto), un piatto speciale e iper piccante e quindi da accompagnare, preferibilmente, al classico riso bianco.
Ora la domanda è questa: chi vince? La tradizione locale semplice e minimal, come quella della michetta e del prosciutto, o quella elaborata e proveniente da lontano, come l’alta cucina cinese si è dimostrata? A voi l’ardua sentenza: io, nella più totale confusione gastronomica, percorro, felicemente imperterrita, la mia schizofrenia culinaria.